CHAMPAGNE: LA MAGIA DEI ROSÉ
Ci sono Champagne che sussurrano emozioni sottili, e altri che le proclamano con vivacità.
I Rosé appartengono a entrambe le categorie, ed è proprio questa dualità che mi affascina. Hanno qualcosa di femminile e audace, una bellezza sfaccettata che non si dimentica. Nella nostra selezione convivono due anime: i Rosé d’assemblage e i Rosé de Saignée. Li ho scelti entrambi proprio perché parlano linguaggi diversi – e meritano entrambi di essere raccontati.
ROSÉ D’ASSEMBLAGE
È il metodo più diffuso in Champagne. In questo caso, si parte da una base di Champagne blanc – spesso composta da Chardonnay, Pinot Noir o Meunier vinificati in bianco – a cui si aggiunge, prima della seconda fermentazione in bottiglia, una piccola percentuale di vino rosso tranquillo, obbligatoriamente prodotto in Champagne, proveniente da uve Pinot Noir o Meunier.
Questa aggiunta, dosata con precisione, non serve solo a colorare il vino: contribuisce anche a costruire il suo profilo aromatico e la sua struttura. L’equilibrio è sottile: troppo poco e il carattere si perde, troppo e l’armonia si spezza. Il risultato è uno Champagne Rosé elegante, dalla veste chiara e luminosa, con note di piccoli frutti rossi, fiori freschi, talvolta tocchi agrumati.
Sono Cuvée raffinate, perfette per un aperitivo o per accompagnare crudi di pesce, carni bianche o primi piatti delicati.
ROSÉ DE SAIGNÉE
Il metodo della “saignée”, più raro e artigianale, segue un approccio completamente diverso. In questo caso, non si aggiunge vino rosso: si lavora direttamente sul mosto ottenuto da uve nere – Pinot Noir, Meunier o una combinazione dei due – lasciandolo a contatto con le bucce per un tempo limitato, generalmente da poche ore fino a un massimo di due giorni.
Questa tecnica consente un’estrazione naturale di colore, aromi e una leggera componente tannica. Si tratta di una vinificazione più sensibile, che richiede uve perfettamente mature e sanissime: per questo motivo, i Rosé de Saignée vengono elaborati esclusivamente in annate di qualità superiore e sono quasi sempre dei Millésimé.
Quando il colore e la struttura desiderati sono stati raggiunti, il mosto viene separato dalle bucce – si “saigne”, appunto – e si procede alla vinificazione in bianco.
Il Rosé de Saignée si distingue per una veste cromatica più intensa, una maggiore struttura e un profilo aromatico particolarmente espressivo: frutti rossi maturi, melograno, note speziate, e talvolta un accenno di tannino che lo rende estremamente versatile a tavola.
Con queste cuvée amo spingermi verso abbinamenti più audaci: anatra, carni speziate, selvaggina, piatti della cucina asiatica o dessert a base di frutti rossi.
UNA SCELTA DI STILE
Quel che accomuna queste due espressioni, al di là del colore, è la capacità di trasmettere emozione. Ogni Rosé che proponiamo è una storia a sé, plasmata dal terroir, dalla sensibilità del Vigneron, dall'annata e dalla visione che guida ogni gesto in cantina.
Sono Champagne che non passano inosservati, capaci di accompagnare momenti importanti o di trasformare un attimo semplice in qualcosa di speciale.
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