L'arte della vinificazione in Champagne
Creare uno Champagne è come dipingere un quadro: ogni gesto contribuisce a un’opera irripetibile. Dietro ogni Cuvée ci sono scelte consapevoli, pensate per trasformare uve e terroir in un vino che racconta una storia.
Acciaio, legno, terracotta, bâtonnage... ogni tecnica incide sull’anima del vino, ne scolpisce la struttura, ne rivela l’identità. Ma cosa guida davvero queste decisioni?
Vi accompagno alla scoperta di come, in Champagne, la tecnica diventa poesia.
E se desiderate iniziare a scoprire le Cuvée che abbiamo selezionato con cura, potete visitare la boutique.
ACCIAIO INOX: PUREZZA E PRECISIONE
L’acciaio inox è la scelta perfetta quando vogliamo esaltare la purezza del frutto e la freschezza del terroir. Questo materiale neutro, non interferisce con gli aromi del vino, preserva la vivacità dei vitigni, rendendo i vini lineari, cristallini, con una mineralità e un’eleganza che restano intatte. È una vinificazione moderna, diretta, che sa mettere in risalto la vera essenza del vino, lasciando emergere con chiarezza la firma dell’annata e del vigneto. Perfetta per Cuvée che puntano sulla purezza e sulla precisione aromatica.
LEGNO: STRUTTURA E PROFONDITÀ
Il legno, invece, introduce un dialogo più lento tra vino e ossigeno, parlando di tradizione e profondità. Le botti consentono una micro-ossigenazione graduale che aiuta il vino a evolversi con armonia, ammorbidendone le tensioni e arricchendolo di complessità. Il legno non domina, ma accompagna, lasciando emergere note sottili di vaniglia, spezie o frutta secca. Questa scelta è particolarmente adatta per le Cuvées più strutturate, dove la complessità e la pienezza aromatica sono essenziali. Qui, il vino acquisisce carattere e racconta una storia più matura, quasi intima.
TERRACOTTA: AUTENTICITÀ E RADICI
La giara in terracotta ha la capacità di riportare il vino alle sue radici, al contatto con la natura. La sua porosità permette una lenta ossigenazione, come il legno, ma senza trasferire aromi estranei. Il risultato è un vino puro, vibrante, che esprime con autenticità il frutto e il legame con il terroir.
È una scelta meno diffusa, spesso riservata ad annate particolari o a micro-vinificazioni sperimentali, ma proprio per questo capace di regalare emozioni autentiche, fuori dagli schemi.
FECCE FINI E BÂTONNAGE: EQUILIBRIO E TEXTURE
La gestione delle fecce fini durante l’affinamento gioca un ruolo fondamentale nella costruzione della struttura e del profilo aromatico del vino. Il bâtonnage, ovvero il rimescolamento periodico delle fecce, permette di rilasciare nel vino sostanze nobili che lo rendono più ricco, cremoso e avvolgente.
Un bâtonnage regolare conferisce una texture morbida, setosa, e un bouquet più ampio.
Al contrario, evitare questo gesto permette di mantenere il vino più teso, diritto, con una freschezza vibrante. Anche qui, la scelta dipende dallo stile desiderato per la Cuvée.
IL TEMPO: L’INGREDIENTE INVISIBILE
E infine, il tempo. L’affinamento è forse l’elemento che più incide sulla complessità finale del vino. Per i grandi Champagne, il contatto prolungato con i lieviti sviluppa quelle note evolutive di brioche, nocciola e mandorla che arricchiscono ogni sorso, trasformandolo in un’esperienza profonda e indimenticabile.
CONCLUSIONE
Ogni scelta è un gesto pensato per amplificare le qualità del vino, per renderlo unico. È questo che rende la vinificazione in Champagne così affascinante: la capacità di raccontare, attraverso tecniche e decisioni, un terroir, un’annata, una visione.
È da questa alchimia di scelte consapevoli che nascono Champagne capaci di parlare, emozionare, distinguersi.
Scoprite la collezione completa nella boutique dove ogni bottiglia vi aspetta per raccontare la sua storia.