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Una degustazione guidata dai nostri 5 sensi

12 marzo 2021

Lo Champagne è un vino, il re dei vini!

Lo Champagne è una questione di pazienza in tutte le sue fasi d’elaborazione e la sua degustazione non fa eccezione a questa regola.

Ciascuno di noi è ovviamente libero di adottare il metodo di analisi che preferisce, ma per chi desidera apprezzare lo Champagne con una maggiore finezza di analisi, ecco alcuni consigli da seguire.

Affidandoci ai nostri cinque sensi cominciamo con l’analisi visiva, che ci permette di apprezzare il colore dello Champagne, che differisce a seconda dei vitigni e delle tipologie di Champagne.

Le sfumature gialle con riflessi verdi sono tipiche dello Chardonnay mentre le uve nere offrono riflessi rosati, anche dorati. Con il passar degli anni, tutti i vini evolvono verso il caratteristico colore dorato, il colore "Champagne" per eccellenza.

In questa prima fase possiamo anche analizzare la qualità dell'effervescenza che deve essere molto fine, al tempo stesso il nostro udito ci trasporta in un universo di eleganza grazie alla musica creata dall'effervescenza.

A seguire l'esame olfattivo ci fornisce informazioni sui vitigni, ma anche sulle tecniche di elaborazione e assemblaggio.  Ogni vitigno ha un’espressione aromatica diversa : lo Chardonnay predilige frutta con semi, agrumi e fiori bianchi con un’impronta minerale (Blanc de Blancs Grongnet) e successivamente pane, acacia, e iodio (L’Inconnue Fabien Bergeronneau). Il Pinot Noir emana aromi di frutta a nocciolo su uno sfondo leggermente affumicato e il Meunier si distingue con note di frutti rossi e mela. Ognuno dei vitigni evolve nel tempo verso gli aromi di frutta secca, sottobosco e spezie, secondo il proprio stile e ciclo di vita.

La varietà degli aromi è, normalmente, simbolico di un assemblaggio: profumi di ciliege, rose, menta e carne fresca con il paradosso di essere al contempo elegante e animale.

Finalmente arriva il momento tanto atteso, la degustazione! Al palato, l’effervescenza ci potrebbe indurre in errore, analizzeremo quindi la relazione di questi quattro parametri, in ordine d’importanza: acidità, zucchero, effervescenza e vinosità, al fine di ricostruire la personalità dello Champagne.

Essendo lo Champagne un vino tattile, possiamo effettivamente fare riferimento al tatto per definirne la texture. La consistenza, l'effervescenza, l'acidità, lo zucchero, la mineralità, danno origine alla texture specifica di ogni Cuvée.

È seta, velluto o lino, cotone?

Definirlo ci aiuta a inventare accordi con piatti che ne esaltino i sapori, creando, per la gioia del nostro palato, una perfetta armonia gustativa. Un cibo tenero dovrà essere accompagnato da un vino carezzevole dalla texture delicata, mentre un boccone croccante richiederà un vino vivace e dinamico con una struttura decisa.

Per facilitare la vostra degustazione e per rispondere a tutte le vostre domande troverete tutti i consigli per ciascuna Cuvée nella nostra Boutique!

Buona degustazione, cin cin e à votre santé!

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